Chi è l’avvocato cassazionista, o più comunemente detto Cassazionista? Che differenza c’è tra un cassazionista e un avvocato “normale”? In questo articolo cerchiamo di dare qualche informazione al riguardo.
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Come si diventa Cassazionisti?
Non tutti gli avvocati sono cassazionisti, titolo che si acquista solo a determinate condizioni previste attualmente dall’art. 22 della Legge professionale forense n. 247/2012. Per diventarlo, serve una anzianità di iscrizione all’albo ordinario di almeno 5 anni e il superamento di un esame avanti il C.N.F. (Consiglio Nazionale Forense). In alternativa, serve una anzianità di iscrizione all’albo di almeno 8 anni più la frequenza alla Scuola Superiore dell’Avvocatura e una verifica finale di idoneità.
Cosa distingue l’avvocato “normale” dal Cassazionista?
L’avvocato “non cassazionista” non può patrocinare in Cassazione e Consiglio di Stato, quindi non può ricorrere per Cassazione né appellare una sentenza del TAR
Non può neanche appellare una sentenza di primo grado della Corte dei Conti, né discutere una questione di legittimità costituzionale davanti alla Corte Costituzionale.
È quindi sempre preferibile rivolgersi ad un avvocato che sia anche cassazionista, perché altrimenti non potrà seguirci negli sviluppi – sempre possibili – di alcune cause, come l’appello o il ricorso per Cassazione.
In ogni caso nulla vieta che, in primo grado e in appello davanti al Tribunale ordinario, ci rappresenti un avvocato che non è cassazionista. Però dobbiamo essere consapevoli che poi per i gradi successivi non potrà assisterci.
È detto Cassazionista, l’avvocato che ha una abilitazione superiore a quella ordinaria, e per questo può patrocinare le cause avanti le cosiddette giurisdizioni superiori, cioè Cassazione, Consiglio di Stato, Corte dei Conti e Corte Costituzionale.
Le giurisdizioni superiori
La Corte Suprema di Cassazione è l’ultimo grado di giustizia, civile e penale, e giudica le sentenze di appello dei tribunali.
Il Consiglio di Stato invece è il Giudice d’appello nel processo amministrativo. Quindi al Consiglio di Stato si appella una sentenza del TAR.
La Corte dei Conti in sezione giurisdizionale d’appello tratta gli appelli contro le sentenze di primo grado delle Corti dei Conti Regionali. Queste trattano i giudizi di responsabilità contabile e danno erariale e quelli pensionistici dei dipendenti pubblici.
Infine, la Corte Costituzionale è il giudice delle leggi, cioè verifica la conformità delle leggi alla Costituzione. Inoltre risolve i conflitti tra i poteri dello Stato, ad esempio quando una Regione legifera in materia riservata allo Stato.
Come verifico se l’avvocato è Cassazionista?
Il modo più semplice è cercare il nome del legale sull’Albo dell’Ordine degli Avvocati cui è iscritto. Lì troveremo precisata la sua abilitazione come Cassazionista. Altrimenti, se non sappiamo a quale Ordine degli Avvocati è iscritto, lo possiamo cercare sul sito del Consiglio Nazionale Forense, nella speciale sezione di ricerca, spuntando la voce “cassazionista“.

Che abilitazioni ha lo Studio?
L’avv. Chiara Daneluzzi è Cassazionista dal gennaio 2016, e da allora ha patrocinato diversi giudizi in Consiglio di Stato come pure in Cassazione, raggiungendo un discreto numero di successi.
Ricordiamo, tra gli altri, l’ordinanza del Consiglio di Stato che ha respinto l’istanza di sospensione della sentenza del TAR Veneto sui ticket mensa in Polizia (leggi l’articolo) ed anche la sentenza n.3261/2018 del Consiglio di Stato che ha accolto l’appello promosso dallo Studio in favore di un militare della Guardia di Finanza, oggetto di un trasferimento disciplinare illegittimo perché pretestuoso.
Un caso seguito sino in Cassazione
In un’altro caso, che ci ha visto vittoriosi in Cassazione, abbiamo resistito ad un ricorso promosso da una associazione sportiva che ha cercato fino alla fine di non pagare all’istruttore sportivo, straniero, il compenso pattuito.
Dopo aver perso contro di noi in primo grado e in appello, ha proposto ricorso per Cassazione. Sempre cercando di far passare la tesi di non aver pagato quanto pattuito perché obbligata ad operare la ritenuta d’imposta.
Anche in Cassazione però, come in tutti gli altri gradi di giudizio, i giudici – con ordinanza n.24646 dell’agosto 2022 – hanno dato ragione al nostro Studio.
I compensi di cui si trattava non sono soggetti alla ritenuta d’acconto in quanto inferiori ad €7.500,00 annui, inoltre il compenso era stato pattuito al netto, e come tale doveva essere versato all’istruttore.
Anche in Cassazione, la ASD è stata inoltre condannata a pagare tutte le spese legali del grado di giudizio.
Il cassazionista farà parte della nuova regolamentazione?
La qualifica come Cassazionista non ha a che fare con la nuova regolamentazione sulle specializzazioni forensi.
L’iscrizione all’albo speciale delle abilitazioni al patrocinio avanti le giurisdizioni superiori prescinde dalla materia esercitata come prevalente dall’avvocato
Ed è ancorché indispensabile per poter seguire la causa fino agli ultimi gradi giudiziari.
Diversamente, le specializzazioni forensi sono una specie di “timbro di competenza” che lo Stato rilascia al legale, attestandone la particolare preparazione in uno specifico campo. In quest’ottica, lo Studio Legale Daneluzzi potrebbe ad esempio fregiarsi di particolare competenza nell’ambito di Diritto del Lavoro e nel Diritto Amministrativo, dopo l’approvazione della Commissione Esaminatrice.
Rispetto ad altri colleghi e studi specialisti negli stessi ambiti però, lo Studio potrà seguirvi fin da subito in primo grado e negli eventuali gradi di giudizio successivi e soprattutto assistendovi in modo diretto attraverso tutti i procedimenti con una visione d’insieme più ampia e specifica.
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