Bocciatura a scuola, che fare?

Ecco arrivato il periodo dell’anno in cui la scuola si conclude e gli studenti tirano le somme. Soprattutto, ma non solo, quelli impegnati nell’esame di maturità.
E se le cose non vanno come si sperava? Che rimedi ci sono? Nell’articolo ve ne diamo una rapida panoramica

Tempo di lettura: 6 minuti

Bocciatura: riferimenti normativi

Sia che si tratti della maturità o della conclusione di uno qualsiasi degli anni del percorso scolastico, promozione o bocciatura sono provvedimenti amministrativi. Come tali, sono soggetti ai limiti di tutti i provvedimenti amministrativi. In pratica, devono rispettare le regole imposte dalla legge per l’esercizio del potere pubblico speso con quel provvedimento.
Se così non fosse, il provvedimento è illegittimo e si può impugnare avanti il TAR, o Tribunale Amministrativo. Tra le regole cardine cui sono soggetti i provvedimenti amministrativi, ricordiamo l’art. 97 della Costituzione e l’art. 1 L. 241/1990.

Quando è possibile fare ricorso?

In linea di massima, sempre. Però naturalmente ci sono dei criteri da valutare attentamente. Il primo parametro da considerare è il termine entro cui farlo: si può fare ricorso solo entro 60 giorni dalla pubblicazione della bocciatura (o mancata ammissione all’esame). Superato tale limite temporale, non si potrà più fare nulla. Quindi è importante contattare immediatamente l’avvocato non appena si conosce l’esito.
Poi però bisogna anche verificare se la bocciatura è o meno corretta. Se, cioè, è un provvedimento viziato da illegittimità, ovvero illegittimo.Come capirlo? Continua a leggere per scoprirlo.

I vizi della bocciatura

La bocciatura o la mancata ammissione alla maturità possono essere illegittime per molti motivi. Ad esempio, la motivazione può essere insufficiente o contraddittoria rispetto all’andamento scolastico generale dello studente. Oppure con lui si è usata una severità maggiore che con altri compagni di classe, pur a parità di rendimento e voti. O ancora non si è tenuto conto di una malattia importante in corso d’anno. O un docente in particolare ha assegnato verifiche irregolari o molto discutibili e ha assegnato i voti a caso, e lo studente viene rimandato in questa materia.
Molto spesso comunque salta agli occhi o una motivazione insufficiente della scelta di bocciare, rimandare o non ammettere alla maturità, oppure una incongruenza tra tale scelta e i voti dell’ studente.
C’è comunque una prima importante verifica da effettuare, in questi casi. Te la spieghiamo nel paragrafo che segue.

L’accesso agli atti

Se ritieni illegittima o irregolare, o ingiusta, la bocciatura, la prima cosa da fare è l’accesso agli atti ai sensi della L. 241/90 art. 22. Si tratta di chiedere accesso formale, e con estrazione di copia, ai verbali d’esame e alle prove (i compiti). Nel caso di anno scolastico diverso dall’ultimo, è bene chiedere anche copia dei verbali degli scrutini e dei compiti e verifiche in classe svolti dallo studente durante l’anno, soprattutto se ritieni che ad esempio l’esito finale contrasti con l’andamento scolastico dell’intero anno. Attenzione che se lo studente è maggiorenne sarà lui a dover inoltrare la domanda di accesso agli atti.

Non è impossibile presentarla da soli, però se è errata o incompleta autorizzerà la scuola a richiedere integrazioni o a rigettarla. Ogni volta decorreranno altri 30 giorni, e si rischia quindi di perdere il termine di 60 giorni per presentare ricorso al TAR. Questo termine, infatti, non può essere prorogato per nessuna ragione.
È quindi preferibile rivolgersi ad un avvocato sin da tale delicata fase, per evitare errori che possono far perdere i termini.

Che rimedi urgenti ci sono?

Se si verifica che effettivamente la bocciatura o la mancata ammissione, o la materia rimandata, presentano delle anomalie importanti, si può fare ricorso al TAR. E in seno a tale procedura si può chiedere la sospensiva: è il provvedimento cautelare con cui il TAR sospende, appunto, la bocciatura o mancata ammissione, ed eventualmente ammette con riserva il ragazzo alla classe successiva o all’esame di maturità, o all’immatricolazione universitaria se si tratta di bocciatura all’orale della maturità.

Considera che dacché si presenta il ricorso, la sospensiva si può ottenere veramente in una manciata di giorni, se ve ne sono i presupposti. Quella del TAR è dunque una tutela molto veloce ed efficace, e permette di non pregiudicare definitivamente il percorso di studi dell’alunno nel tempo necessario a giungere alla sentenza definitiva.

L’ammissione con riserva

L’ammissione con riserva è la tipica tutela cautelare urgente che può essere concessa dal TAR. Si tratta di ammettere condizionatamente lo studente alla classe successiva, o all’esame di maturità, quando si è impugnato il provvedimento negativo. Questo serve ad evitare che il tempo necessario per arrivare alla sentenza pregiudichi definitivamente l’anno di studi del ragazzo: me ne faccio poco di una sentenza che mi da ragione, se l’anno l’ho perso. La sospensiva con ammissione con riserva, o condizionata, serve appunto ad evitarlo.
E così ad esempio lo studente può essere ammesso con riserva all’esame di maturità anche se inizialmente era non ammesso. Se alla fine la sentenza annullerà la mancata ammissione, il ragazzo conserverà gli effetti dell’esame nel frattempo affrontato e magari con successo. Se, invece, alla fine la sentenza fosse negativa, l’esame sarà come non dato.

A quale avvocato rivolgersi

L’avvocato che tratta questa materia è l’amministrativista, cioè l’avvocato esperto nel diritto amministrativo. Se vuoi saperne di più puoi approfondire in questo articolo.

Come ti ho spiegato sopra, è fondamentale non perdere nemmeno un giorno quando si tratta di impugnare una bocciatura o mancata ammissione agli esami. E purtroppo fare da soli anche solo nei primi passaggi, o nell’inviare da soli una PEC, porta molto spesso ad errori che possono pregiudicare definitivamente la possibilità di fare ricorso, pur avendo magari ragione.

Rivolgiti ad un legale esperto rapidamente, anche solo per una consulenza iniziale: è meglio investire qualche centinaio d’euro per inquadrare velocemente la situazione, piuttosto che rischiare di pregiudicare per sempre uno o più anni di vita e percorso di studi di un giovane.

Lo Studio è abilitato a trattare diritto amministrativo?

Sicuramente . Lo Studio Legale Daneluzzi tratta da decenni di diritto amministrativo, ottenendo molti successi in materia.
L’avv. Chiara Daneluzzi è avvocato amministrativista sin dal 1999, tratta ed è esperto in controversie con la Pubblica Amministrazione ed è membro della prestigiosa Associazione Avvocati Amministrativisti. Lo Studio può offrire sia consulenza che assisterti in giudizio e patrocina ricorsi avanti TAR e Consiglio di Stato, essendo l’avv. Daneluzzi anche Cassazionista.
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