Come capire se un contratto è valido?

La questione che affrontiamo oggi è la classica domanda da un milione di dollari che ci pongono molti clienti. Comprendere almeno le regole base per un contratto è importante, onde evitare problemi e fastidi. Vediamo come.

Tempo di lettura: 7 minuti

Cos’è un contratto?

I contratti regolano praticamente ogni momento delle nostre vite. Da quando acquistiamo un’auto, a quando affittiamo una casa. Da quando troviamo lavoro, sino a quando prenotiamo un viaggio o una vacanza, a quando ci compriamo un abito! Ogni volta concludiamo un contratto. Innanzitutto una “rapida” definizione:

In estrema sintesi, un contratto rappresenta un incontro di volontà, meglio se formalizzato in forma scritta.

In qualsiasi formula sia espresso, esso dovrà indicare chi si accorda (contraenti), su cosa si accorda (oggetto), sulla base di quale cifra (corrispettivo), e con che tempistiche (termini). Poi ci dovranno essere il luogo, la data e le firme.

Elementi di un contratto

Questi in sintesi gli elementi essenziali di un contratto dunque:

  • le parti contraenti;
  • oggetto del contratto;
  • valore del contratto;
  • tempi e durata;
  • luogo e data di stipula;
  • firma.

Senza questi elementi, il contratto non sarà valido.

Il contratto preliminare

Ci potrà inoltre essere un contratto preliminare (o semplicemente preliminare), che invece è un impegno a concludere in seguito un contratto definitivo.

Il contratto preliminare deve avere gli stessi requisiti strutturali del contratto definitivo.

Il contratto preliminare è nullo, se non è fatto nella stessa forma che la legge prescrive per il contratto definitivo (Art. 1351 c.c.)

Quindi ad esempio, nei trasferimenti di immobili (quali la classica compravendita di una casa) il preliminare dovrà avere forma scritta ed essere autenticato e registrato, altrimenti avrà effetti solo tra le parti che lo sottoscrivono, ma non nei confronti dei terzi.

Se questo non avvenisse, la stessa casa potrà essere venduta più volte, e i creditori del venditore potrebbero iscriverci un’ipoteca sopra, anche qualora noi avessimo già versato la caparra per acquistarlo.

Come capisco se nel contratto è tutto in regola?

La verità? È molto difficile capire da soli se un contratto è in regola, a meno di essere molto esperti, ossia avere una solida formazione giuridica.
Se verifichiamo però almeno la presenza degli elementi indicati nel paragrafo precedente, siamo già in una area di sicurezza relativa.

Ad esempio, dobbiamo verificare che chi ci vende un bene ne sia effettivamente proprietario. Badate bene, non si pensi che questa sia una situazione limite oppure ovvia!
Infatti crea molti più problemi di quello che si potrebbe pensare.

Dovremo poi verificare i termini stabiliti per la consegna dei beni o la realizzazione delle opere o interventi: devono essere indicati come inderogabili o essenziali.

Cosa s’intende per le parti in un contratto?

Semplice! Tutte quelle persone (fisiche o giuridiche) che regolano un rapporto tramite quel contratto.
Ad esempio, nel contratto di assicurazione avremo:

  • un contraente assicurato,
  • un contraente assicuratore
  • e un beneficiario.

Il più delle volte assicurato e beneficiario coincidono, ma non è detto. Ad esempio, nell’assicurazione sulla vita, il beneficiario è un soggetto diverso dal contraente.

Che tipi di contratto esistono?

Tantissimi. Il codice civile elenca tutti quelli così detti tipici:

  • contratto di locazione, art. 1571 e seguenti c.c.;
  • contratto di vendita, art. 1470 e seguenti c.c.;
  • contratto di trasporto, art. 1678 e seguenti c.c.;
  • contratto di assicurazione, art. 1882 e seguenti c.c.
  • e molti altri ancora…

Ad esempio, quando aprite un conto corrente state stipulando un contratto ex art. 1823 e seguenti del codice civile. Oppure quando prestate dei soldi ai vostri parenti, con l’accordo che poi ve li restituiranno, avete stipulato un contratto di mutuo regolato dall’art. 1813 c.c.

Possiamo inoltre crearne di infiniti, adatti alle nostre esigenze, purché abbiano oggetto lecito e non contrario alla legge. Quindi il ventaglio di possibilità si amplia notevolmente. E così i rischi.

Se stavi cercando informazioni specifiche sui Contratti di Lavoro

Come difendersi dalle fregature?

Senza arrivare agli estremi della Fontana di Trevi venduta da Totò al turista americano credulone, nell’indimenticabile film degli anni ’60, è però vero che firmare un contratto può talvolta nascondere insidie.

La prima difesa – lo ribadiamo – è che il contratto, o il preliminare, siano scritti e contengano almeno tutte le caratteristiche di cui abbiamo scritto sopra.

Dobbiamo sempre farci dare una copia di quanto firmiamo. Ma questo è solamente il minimo sindacale, benché sia già importante.

Se il contratto riguarda qualcosa di molto importante o impegnativo, come ad esempio l’acquisto di una casa, è decisamente il caso di prendere la consulenza di un legale prima ancora di firmare il preliminare.

Teniamo bene a mente che il preliminare ci vincolerà

Il più delle volte, non potremo liberarcene semplicemente in seguito, se cambiamo idea o ci accorgiamo di qualcosa che non va.

Infine, appena ci accorgiamo di qualche vizio o problema, dobbiamo sempre scrivere immediatamente alla controparte, denunciandone il problema e chiedendole di risolverlo.

Le telefonate, i colloqui di persona e le rassicurazioni non sono sufficienti, non hanno valore legale e possono farci decadere dai termini (magari anche stretti) per tutelarci: in seguito non si potrà più far valere alcun diritto.

Un caso di studio

L’acquirente di una partita di piante poi risultate malate conveniva in giudizio il venditore, che resisteva eccependo la decadenza del compratore dal termine per la denuncia dei vizi.

Il giudizio arrivava fino in Cassazione, dove il venditore ribadiva la propria tesi sulla decadenza dell’acquirente dal termine per attivare le garanzie della vendita dell’art. 1495 c.c.

La Cassazione invece con sentenza n. 18672 del 2019 ha dato ragione al compratore precisando che il termine per la denuncia – 8 giorni – decorre dal momento in cui il compratore ha potuto verificare compiutamente il vizio o difetto del bene compravenduto.

In questo caso infatti per accertare la reale entità del problema erano state necessarie delle analisi e perizie, e il compratore aveva quindi inoltrato due successive raccomandate, la prima generica e la seconda dopo le analisi, che quindi conteneva la effettiva denuncia dei vizi.

Conclusioni e ultime indicazioni

Valutare bene un contratto è basilare per le attività quotidiane, in particolare quelle di lavoro. La cosa non va sottovalutata quando il contratto è in forma scritta, ma anche quando non lo è. Per quest’ultimo caso vi rimandiamo ad un articolo che pubblicheremo tra pochi giorni.

È sempre preferibile consultare un avvocato prima di firmare un contratto

A meno che il contratto stesso non tratti di qualcosa di valore davvero molto modesto.

Ricordiamoci che, se da un lato la consulenza può avere un costo di qualche centinaio di euro, dall’altro una causa può farcene spendere diverse migliaia.
Con la giusta consulenza preventiva possiamo evitare una causa o evitare di perdere quella che magari ci intenta la controparte.

All’opposto, facendo da soli, magari facendo decadere i termini per far valere le garanzie di legge, possiamo danneggiarci per molte migliaia di euro. A volte in via irrimediabile.

Attenzione: il presente articolo NON è teso a dare una soluzione generale, tanto meno particolare. Non sarebbe davvero possibile. È solo teso a farvi alzare le antenne su quel che può essere una proposta contrattuale da valutare.

Per qualsiasi dubbio riguardo una proposta contrattuale che volete verificare o se avete necessità di scrivere voi stessi un contratto, non esitate a chiamare il nostro Studio per una consulenza.

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Avv. Chiara Daneluzzi
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