In questa sezione abbiamo voluto raccogliere le domande più frequenti che riceviamo dai clienti relative alle attività ed ai servizi forniti dal nostro Studio
NO. In base al Codice deontologico forense, non possiamo esprimere opinioni pareri o valutazioni sul lavoro di un altro collega, men che meno se il rapporto con lui è ancora in corso.
No. Per legge hai diritto ad avere copia di tutti gli atti di causa depositati per tuo conto e di quelli depositati dalla controparte.
Hai diritto alla restituzione di tutti i tuoi documenti originali.
Hai diritto ad avere copia delle corrispondenze formali (lettere, diffide, raccomandate, PEC), ma non puoi avere copia delle corrispondenze riservate tra avvocati: per legge, l’avvocato non te le può fornire.
Sicuramente SÌ. Lo Studio Legale Daneluzzi tratta da decenni di diritto amministrativo, ottenendo molti successi in materia.
L’avv. Chiara Daneluzzi è avvocato amministrativista sin dal 1999, tratta ed è esperto in controversie con la Pubblica Amministrazione ed è membro della prestigiosa Associazione Avvocati Amministrativisti. Lo Studio può offrire sia consulenza che assisterti in giudizio e patrocina ricorsi avanti TAR e Consiglio di Stato, essendo l’avv. Daneluzzi anche Cassazionista.
Rivolgetevi allo Studio con fiducia nelle sedi di Treviso, Venezia e Pordenone.
Certamente SÌ. L’avv. Chiara Daneluzzi è avvocato giuslavorista e tratta cause e controversie di lavoro sin dal 1999.
È membro del direttivo veneto di Avvocati Giuslavoristi Italiani (AGI) dal 2022, la più rappresentativa associazione specialistica del diritto del lavoro.
Abilitata in Cassazione, e in quanto esperto avvocato del lavoro.
Potete rivolgervi allo Studio con totale fiducia nelle sedi di Treviso, Venezia e Pordenone.
La consulenza – o parere legale – è l’analisi e la valutazione tecnico giuridica che l’avvocato fa della questione che gli sottoponi, analizzandola in base alla normativa vigente.
Quindi propone le possibili azioni a tutela delle Tue ragioni – stragiudiziali, o in tribunale – ne valuta le possibilità concrete di riuscita e ne indica i costi.
Ti avverte anche se non ci sono azioni possibili, magari perché il diritto è ormai prescritto, o perchè rispetto ad una certa situazione non hai un diritto da far valere.
Anche questa valutazione è molto importante, perché ti evita di fare cause che non hanno reali possibilità di successo, oppure ti può aiutare a valutare una offerta transattiva.
Sono due figure diverse.
Possono rendere entrambi, entro certi limiti, la consulenza. Però il consulente del lavoro si occupa principalmente della gestione dei rapporti di lavoro in azienda (quindi predispone assunzioni, inquadramento, cedolini paga ecc.) e non può assistere l’azienda in causa. L’avvocato invece non gestisce la parte operativa del rapporto di lavoro, ma indica le scelte più sicure per evitare le cause, ad esempio nei procedimenti disciplinari e nei licenziamenti, e comunque può assistere l’azienda in causa.
L’avvocato, in quanto libero professionista, emette la fattura per cassa, e cioè dopo che incassa un pagamento, non prima.
Prima emetterà la notula – o preavviso di parcella – che è il documento riepilogativo del “conto da pagare” con tutte le voci che lo compongono.
Certamente: è tuo diritto. Chiedi sempre un preventivo dei costi, sia per la consulenza che per l’eventuale fase di causa.
Hai diritto di averlo per iscritto. Non avere timore a chiederlo.
Il preventivo per tutti gli appartenenti all’Ordine risponde a quanto disposto dal D.M.147/2022 e dalla Tabella con i parametri forensi allegata
Si può pagare con bonifico, con carta di credito, con il POS e con Satispay o Paypal. Anche il contante è ammesso, nei limiti previsti dalla vigente normativa.
Al pagamento segue sempre la fattura, nei termini di legge (12 giorni), ma nell’immediato verrà comunque sempre rilasciata una ricevuta.
No. Per legge, quella dell’avvocato è una tipica obbligazione di mezzi.
Ciò significa che deve essere pagato per l’attività che rende al cliente, e non sulla base del risultato che ne consegue.
Quindi, l’avvocato va pagato comunque anche qualora non si vincesse la causa, o si conseguisse un risultato inferiore o diverso da quello sperato.
Per contro, l’avvocato è tenuto ad una diligenze e competenza particolare, nello svolgimento della propria prestazione professionale. Per cui se non tiene uno standard qualitativo elevato ed adeguato , se ne può contestare la parcella.
Quindi la contestazione deve vertere sul come, non sul cosa!
Suggerimento: scegliere bene prima, verificando la professionalità del legale prima di incaricarlo, eviterà problemi in seguito. Leggi la guida alle specializzazioni forensi
NO. Questo è il cosiddetto “patto di quota lite”, che è vietato dalla legge.
L’avvocato deve essere pagato dal proprio cliente, con acconti periodici e saldo finale, previa predisposizione e accettazione di un preventivo.
In seguito alla vittoria, la controparte rimborserà al cliente le somme sborsate per pagare l’onorario del proprio legale.
Certamente. E’ obbligatoria per legge e questo studio l’aveva già anche quando non era obbligatoria, a miglior tutela del cliente.
La puoi verificare sull’albo professionale dell’Ordine degli Avvocati di Venezia, sotto il nome dell’Avv. Chiara Daneluzzi. Ne trovi i riferimenti anche al fondo di questa pagina.