Vuoi sapere quali diritti hai se partecipi ad un concorso pubblico, o se sei inserito in una graduatoria? Te lo spieghiamo in questo articolo nel quale daremo un’ampia panoramica sul mondo dei concorsi e delle graduatorie.
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Cosa trattiamo nell’articolo
Cos’è una graduatoria?
La graduatoria è un elenco formato da una amministrazione al termine di un procedimento amministrativo. Di solito si tratta di un concorso per l’assunzione ad un impiego nella pubblica amministrazione. Ma si formano graduatorie anche per accedere a servizi od ottenere benefici: pensiamo alle graduatorie per i posti negli asili nido, oppure per l’assegnazione di una casa popolare, o ancora per ottenere contributi economici.
La graduatoria insomma è il particolare elenco che viene usato dalle amministrazioni per assumere i propri dipendenti o per attribuire benefici e servizi, ed è soggetta a regole precise.
Che caratteristiche ha una graduatoria?
Innanzitutto la graduatoria è formata da una Pubblica amministrazione, ed è pubblica. La trovi cioè sui siti delle amministrazioni o affissa in forma cartacea agli albi. Non può esistere una graduatoria segreta, proprio perché è un atto pubblico.
La data di pubblicazione è molto importante perché da quel momento cominciano a decorrere i termini per una impugnazione al TAR, cioè 60 giorni.
Questo termine è inderogabile, cioè se scade non sarà più possibile impugnare la graduatoria, neanche se eravamo all’estero o ammalati.
Attenzione! Siamo noi a dover controllare la pubblicazione della graduatoria, nessuno ci avvertirà. Quindi teniamo d’occhio i siti o le eventuali caselle PEC che abbiamo usato per iscriverci a concorsi: se lasciamo scadere i 60 giorni non potremo più fare nulla, per nessun motivo, in caso ci fosse qualche irregolarità.
Che priorità ho nei concorsi in base alle graduatorie?
Nei concorsi per l’assunzione ad un impiego pubblico il bando detta le regole per le priorità, i posizionamenti o l’eventuale scorrimento. In generale, il bando rappresenta la legge di riferimento del concorso (si dice che è la lex specialis del concorso): quindi leggiamolo bene, e teniamolo a portata di mano.
In linea generale il nostro posizionamento nella graduatoria dipende dal punteggio che otteniamo nel concorso. Più alto è il punteggio, maggiori saranno le nostre possibilità di assunzione. Però esistono anche leggi specifiche che stabiliscono altri criteri di priorità e meccanismi di scorrimento.
Ad esempio il D.P.R. n. 487/94 prevede che il precedente servizio alle dipendenze di una pubblica amministrazione ci assegna una preferenza a parità di merito e titoli. E ad esempio, di recente è stata stabilita per legge una priorità per i giovani che abbiano prestato il c.d. servizio civile universale. Quindi se abbiamo un dubbio sul punteggio ottenuto, o sulla posizione che abbiamo in graduatoria, è bene rivolgersi subito ad un legale per la verifica e l’eventuale azione a tutela. Non perdere tempo prezioso cercando di ottenere riscontro dall’amministrazione: questo non impedirà ai termini di scadere. Piuttosto, leggi in questo articolo come si può costringere una amministrazione a rispondere.
A volte poi il bando viola la legge. In questo caso dovremo impugnare al TAR già il bando, se ci accorgiamo che una sua norma ci danneggia, magari perché ci esclude dal concorso o ci riconosce un punteggio inferiore al dovuto. Infatti se lasciamo scadere i termini per impugnare il bando, non potremo più impugnare la successiva esclusione dal concorso o il cattivo posizionamento in graduatoria. Insomma, leggiamo bene il bando, perchè se già quello ci danneggia, dobbiamo impugnarlo subito e non attendere la graduatoria.
Lo scorrimento delle graduatorie
Teniamo anche presente che per legge le graduatorie per l’assunzione a pubblici impieghi restano valide due anni (fonte: art.1 comma 147 L. 160/2019). Quindi se dopo il concorso si liberano ulteriori posti, l’amministrazione deve coprirli con lo scorrimento della graduatoria. Cioè deve “ripescare” i primi tra i non assunti del concorso finché la graduatoria resta valida. Questo vale anche per la copertura dei posti per mobilità, cioè per trasferimento del dipendente da una amministrazione ad un’altra.
Da ultimo, con la L. 74 del 21.06.2023 di conversione del D.L.n. 44/2023, le amministrazioni potranno “scorrere” le graduatorie solo fino al 20% degli idonei non vincitori.
Questo di fatto limiterà d’ora in avanti l’utilizzabilità delle graduatorie che quindi, anche se ancora valide, non potranno più essere usate per ulteriori assunzioni quando si superi il limite numerico del 20% degli assunti nel concorso precedente.
Puoi trovare qui una utile risorsa della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il monitoraggio delle graduatorie attive.
Quindi è importante verificare la correttezza della graduatoria e del nostro punteggio anche se non siamo subito vincitori, perché potremmo essere ripescati in seguito.
Il concorso PNRR scuola annullato dal TAR
A proposito dei problemi che può avere un bando o un concorso pubblico: di recente il TAR di Ancona ha annullato un importante concorso pubblico del PNRR, nella scuola, per l’assunzione di docenti di laboratorio delle scuole secondarie.
Perché ha annullato il concorso?
Per violazione dell’anonimato. Cioè ai candidati era stato chiesto di scrivere il nome e cognome sui fogli in cui risolvevano le prove pratiche.
Ma questo va contro ogni più basilare regola dei concorsi pubblici, in primis appunto l’assoluto anonimato, che garantisce il rispetto dei principi di imparzialità e trasparenza.
Adesso il Ministero dell’Istruzione dovrà far ripetere la prova pratica a tutti i candidati, e quindi in seguito alla modifica della graduatoria, anche la prova orale.
Che tutele posso avere?
I concorsi rientrano nel diritto amministrativo, materia settoriale e specialistica, trattata solo da avvocati esperti che si chiamano amministrativisti.
Il giudice competente è quasi sempre il Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.), e bisogna ricorrere entro 60 giorni dalla pubblicazione del bando o della graduatoria.
In alcuni casi particolari, però, è competente il Giudice Ordinario o il Giudice del Lavoro.
Solo un avvocato esperto nel diritto amministrativo è in grado di capire avanti quale giudice ricorrere per la tutela di queste particolari situazioni
Un errore può costare caro, anche la perdita definitiva della possibilità di tutelarsi
Per questo è molto importante rivolgersi al professionista adatto, cioè l’amministrativista.
Qualche caso specifico (e speciale!) trattato dallo studio
In un caso trattato dal nostro studio dei clienti, medici, chiedevano l’ammissione come soprannumerari al corso triennale per la specializzazione in medicina generale ai sensi dell’art. 3 L. n. 401/2000. La Regione Veneto li aveva invece inseriti come corsisti ordinari, con obbligo di prova selettiva per l’ammissione. I clienti ritenevano di non doverla fare, grazie alla particolare legge invocata.
Il TAR del Veneto ha accolto il ricorso presentato dallo Studio e ha condannato la Regione Veneto ad ammettere i clienti come soprannumerari e a rimborsare loro i costi dell’avvocato.
sentenza n.1208 del 2015
In un altro caso, abbiamo impugnato per una cliente la graduatoria di un concorso pubblico per diventare dirigente in un Comune.
Il concorso vedeva vincitore un altro candidato che però aveva svolto le prove scritte con gravi errori, a differenza della nostra assistita.
Il TAR Veneto prima ha concesso la tutela urgente, bloccando l’assunzione dell’altro concorrente, quindi ha accolto il ricorso e annullato la graduatoria.
sentenza n.54/2015
Il Comune allora ha ripetuto la correzione delle prove formulando una nuova graduatoria, riconoscendo però ancora il punteggio più alto all’altro candidato.
Abbiamo dunque presentato un secondo ricorso.
il TAR Veneto ha ordinato al Comune di far rifare la prova solo ai due candidati, oppure di rifare l’intero concorso, date le gravi irregolarità perpetrate anche nella seconda correzione.
sentenza n.1419/2015
Anche in questo caso, il TAR ha ordinato al Comune di pagare le spese legali alla nostra cliente.
Quale avvocato si occupa di concorsi e graduatorie?
Come abbiamo scritto sopra, l’avvocato che si occupa di queste materie particolari è l’amministrativista, cioè l’avvocato esperto di diritto amministrativo.
Lo Studio è abilitato a trattare diritto amministrativo?
Sicuramente SÌ. Lo Studio Legale Daneluzzi tratta da decenni di diritto amministrativo, ottenendo molti successi in materia.
L’avv. Chiara Daneluzzi è avvocato amministrativista sin dal 1999, tratta ed è esperto in controversie con la Pubblica Amministrazione ed è membro della prestigiosa Associazione Avvocati Amministrativisti. Lo Studio può offrire sia consulenza che assisterti in giudizio e patrocina ricorsi avanti TAR e Consiglio di Stato, essendo l’avv. Daneluzzi anche Cassazionista.
Affidatevi a noi con fiducia nelle sedi di Venezia, Treviso e Pordenone.
Professionalità e Competenza dalla TUA parte
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