In questo articolo affrontiamo un istituto del diritto amministrativo che spesso crea dubbi. Parliamo cioè del silenzio-assenso. Vediamo insieme qual è la sua fonte normativa e quando si applica.
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Cosa trovi nell’articolo
Cos’è il silenzio-assenso
Si tratta di un meccanismo del diritto amministrativo che da valore giuridico al silenzio, cioè all’inerzia della pubblica amministrazione. Ad esempio, quando presentiamo una richiesta o una istanza, e non riceviamo risposta. Anche in questo caso, come già avevamo scritto nel precedente articolo La pubblica amministrazione non risponde?, dobbiamo fare riferimento alla Legge n. 241/1990.
La fonte normativa
Oggi però consideriamo l’articolo 20 della Legge n.241/1990. Tale articolo spiega che il silenzio della Amministrazione vale come assenso, cioè è come un provvedimento di accoglimento, nella gran parte dei casi. Poi però il comma 4 dell’art.20 citato prevede tutta una serie di eccezioni a questa regola. L’art.19 prevede poi un’altra eccezione importante, cioè la S.C.I.A o segnalazione certificata di inizio attività. Quest’ultima è sempre una forma di silenzio-assenso ma è limitata ad alcuni casi specifici.
Quindi possiamo dire che la Legge considera il silenzio-assenso la regola nei rapporti tra cittadino ed Amministrazione, con poche specifiche eccezioni.
Ma come distinguere tra le eccezioni?
In effetti non è così semplice capire se si è in uno o nell’altro dei vari casi previsti dalla Legge n.241/1990. Che comunque è bene ripassare spesso.
Quindi che si intenda costruire una casetta per gli attrezzi in giardino, demolire un immobile pericolante, o costruire una recinzione, è il caso di rivolgersi prima ad un esperto. Potrà trattarsi del tecnico cioè il geometra o l’architetto ma, nei casi più complessi o dubbi, sarà bene rivolgersi all’avvocato amministrativista per una consulenza preventiva. Cosa che potrà di fatto farci risparmiare parecchi denari e grattacapi in seguito.

E se si sbaglia? Un caso specifico sul silenzio-assenso
Capita molto più spesso di quanto non si creda. Si da per scontato di saper riconoscere il caso in cui scatta il silenzio-assenso, invece ci si trova nei guai.
Due signore iniziavano a costruire delle villette con cambio di destinazione d’uso rispetto a preesistenti serre florovivaistiche su un terreno agricolo. Avevano presentato la richiesta di permesso di costruire in deroga al Piano Regolatore con cambio di destinazione d’uso ed erano convinte che sulla domanda si fosse formato il silenzio-assenso. Il Comune ricorreva al TAR che bloccava i lavori accertando che il silenzio-assenso non si era formato. Allora le due proprietarie si appellavano al Consiglio di Stato. Il quale con la recente sentenza n. 616 del 28.01.2022 ha dato loro torto. Infatti il silenzio-assenso non si applica al permesso di costruire in deroga al Piano Regolatore. Questo perché il silenzio-assenso presuppone la perfetta conformità di quanto si chiede alla normativa esistente e invece quando si chiede una deroga si chiede appunto una eccezione alla normativa esistente.
Come è finita?
In questo caso dunque le appellanti hanno perso la causa, sono state condannate a pagare anche le spese legali del Comune e comunque non hanno potuto continuare il progetto delle villette.
Come comportarsi?
Quindi è sicuramente importante imparare a conoscere i nostri diritti, e approfondire la Legge n. 241/1990. Ma se abbiamo un progetto importante o una situazione delicata da risolvere con la Pubblica Amministrazione è bene rivolgersi all’avvocato amministrativista per una consulenza preventiva. Mentre, se già ci è arrivato un provvedimento dell’amministrazione, è bene contattare con urgenza l’avvocato perché ci possono essere termini piuttosto ristretti per rispondere o tutelarsi.
Lo Studio è abilitato a trattare diritto amministrativo?
Sicuramente SÌ. Lo Studio Legale Daneluzzi tratta da decenni di diritto amministrativo, ottenendo molti successi in materia.
L’avv. Chiara Daneluzzi è avvocato amministrativista sin dal 1999, tratta ed è esperto in controversie con la Pubblica Amministrazione ed è membro della prestigiosa Associazione Avvocati Amministrativisti. Lo Studio può offrire sia consulenza che assisterti in giudizio e patrocina ricorsi avanti TAR e Consiglio di Stato, essendo l’avv. Daneluzzi anche Cassazionista.
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